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La Gerusalemme Liberata
Anno
1911
Produzione
Società Italiana Cines (serie Princeps)
Paese
Italia
Regia
Enrico Guazzoni
Genere
Avventura, Drammatico
Durata
26'
Note sulla copia
Copia incompleta

La Gerusalemme Liberata

Il film, la copia, il restauro

«La Gerusalemme Liberata» è un film muto italiano diretto da Enrico Guazzoni e prodotto dalla Società Italiana Cines nel 1911, basato sull’omonimo poema epico di Torquato Tasso (1575). Si tratta della prima riduzione cinematografica di quest’opera effettuata da Guazzoni, in quanto il medesimo regista ne realizzò una seconda versione nel 1918. Il Gosfil’mofond Rossii conserva l’unica copia nota di questa prima versione sotto il titolo «Освобожденный Иерусалим – Борьба Народов» («La Gerusalemme Liberata – La Lotta delle Nazioni»), con didascalie in lingua russa prerivoluzionaria. La copia è incompleta, in quanto mancante dei rulli n.2 e n.4 (su 4). Il materiale è stato correttamente identificato dalla ricercatrice Tamara Shvediuk nel 2022.
La copia digitale, in qualità 4K, è stata effettuata a partire da un controtipo negativo in 35mm, in bianco e nero, su supporto triacetato. Il film è stato restaurato digitalmente nel 2024. Sulla base delle liste di intertitoli pubblicate in Ciné-Journal, Parigi, n. 141, 6 maggio 1911, e Vestnik kinematografii, Mosca, n. 10, 1911, una didascalia rimossa è stata ricostruita mentre altre sono state inserite al fine di completare la narrazione delle parti mancanti. Per le immagini a corredo, sono stati utilizzati i fotogrammi pubblicati nelle riviste The Moving Picture World, Motography, The Moving Picture News e The Billboard in occasione della distribuzione statunitense del film.

Trama

Sulla base dell’omonimo poema epico di Torquato Tasso, il film segue le gesta dei Crociati guidati da Goffredo di Buglione durante la Prima Crociata, fino all’assedio e alla presa di Gerusalemme. Lungo il cammino, emergono episodi di eroismo, le azioni della parte nemica e i conflitti interiori, come il tradimento del crociato Rinaldo a causa delle seduzioni della maga Armida e la tragica storia d’amore tra il cavaliere Tancredi e la guerriera saracena Clorinda.

Critica contemporanea (Selezione)

Il cinema conquista uno dopo l’altro tutti i generi letterari: il racconto, il dramma, il romanzo. Ora sta conquistando il poema epico. È difficile trovare qualcosa di più adatto alla trasposizione cinematografica di un poema epico. In esso sono uniti una semplicità maestosa e una profondità di passione, dei ed eroi… Spettava ora alla “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso; l’onore di portare le sue scene sullo schermo è toccato alla Società Italiana “Cines”. Ricordate questa poesia fiorita, così tenera e così eroica? E così ingenua? Anche in questo caso, come in Omero, gli dei prendono parte da vicino alle vicende umane: vi sono streghe e maghi. Fioriscono i papaveri luminosi della passione e i non-ti-scordar-di-me dell’amore timido…
La campagna dei Crociati. Il combattimento contro gli infedeli. Per tutto questo è stato necessario un intero esercito e migliaia di persone che hanno recitato sulla scena. E centinaia di cavalli. Passo dopo passo, l’azione del grande poema si sviluppa nei dettagli davanti allo spettatore. I suoi versi forgiati non risuonano; ma sono stati sostituiti da armature forgiate, lance e piume sugli elmi, che brillano nelle battaglie. Non viene omesso alcun canto significativo della “Gerusalemme Liberata”; la società “Cines” si è occupata del suo materiale con rara accuratezza. Niente è andato perso. E quando sullo schermo si avvicendano le scene, sembra di ascoltare la voce del cantore più ispirato e insignito di allori. Una voce che vola verso di noi da qualche luogo molto lontano, dalle profondità e dall’oscurità dei secoli.

Критическій обзоръ – Освобожденный Іерусалимъ, “Вѣстникъ кинематографіи”, a. 1, n. 8, 1911, p. 18, pubblicato anche in Критическій обзоръ – Освобождённый Іерусалимъ, “Вѣстникъ кинематографіи”, a. 1, n. 10, 1911, pp. 18-19


Un film intitolato «I Crociati; ovvero, Gerusalemme liberata», recentemente realizzato dalla casa di produzione Cines di Roma e distribuito in America dalla World’s Best Film Company di Chicago, è una produzione di grande portata e di alto valore artistico. Il celebre poema del Tasso, «Gerusalemme liberata», ha costituito la base dell’adattamento, e non c’è dubbio che gli autori abbiano reso piena giustizia al soggetto. Quattro bobine vengono impiegate per narrare la storia, e scena dopo scena si dischiudono immagini di proporzioni spettacolari.
Come suggerisce il titolo, l’azione è ambientata nel periodo medievale, durante le grandi Crociate, con Gerusalemme e i suoi dintorni come luogo dell’azione. Un’atmosfera eroica pervade le immagini e la lotta tra saraceni e crociati è illustrata in molte scene coinvolgenti. L’azione alterna le due forze contrapposte, con il risultato che vediamo non solo il pittoresco accampamento dell’esercito cristiano, ma anche le tende e gli splendidi palazzi dei saraceni. L’atmosfera dell’epoca è trasmessa allo spettatore da un’infinità di dettagli realistici, sempre uniti a una cura dell’effetto artistico. La bellezza e la grandiosità delle scene è straordinaria, senza dubbio una delle produzioni cinematografiche più ambiziose mai tentate. La scena finale del film mostra l’assalto alle mura di Gerusalemme da parte dei crociati, particolarmente suggestiva per via degli strumenti di guerra antiquati impiegati, e offre allo spettatore medio l’opportunità di confrontare i metodi odierni con le fatiche che i grandi eserciti dovevano sopportare a quei tempi.
Non fu impresa facile per gli uomini di Goffredo prendere una città cinta da mura con nulla di più temibile che una manciata di ciottoli, lanciati contro le mura tramite grandi torri, che offrivano alle forze d’assalto un punto d’appoggio da cui scagliare i proiettili e un riparo entro cui operare per aprire una breccia nella cinta muraria.
È vividamente rappresentato il massacro dei saraceni nelle stalle di Gerusalemme, e il fossato finale e lo scontro corpo a corpo nel palazzo del Sultano sono tra le sequenze più intense che si possano immaginare.
Nel complesso, si tratta di una magnifica rappresentazione delle antiche guerre, il più vicino possibile a quanto si potrebbe ricavare dai resoconti storici di tali scontri.
Alcuni dei personaggi principali sono: Goffredo di Buglione, capo della prima crociata; Tancredi e Rinaldo, suoi luogotenenti; Clorinda, principessa e guerriera saracena; Armida, principessa di Antiochia; il sultano Al-ed-Din; Ismene, un mago; Sofronia, una giovane cristiana; Olindo, il suo amante; la popolazione, scene di massa, etc., a cura della compagnia stabile.

Of interest to the trade – The crusaders, “Motography”, a. 6, n. 1, luglio 1911, p. 45

Annuncio pubblicitario per la distribuzione di «The Crusaders; or, Jerusalem Delivered» [I Crociati; o, La Gerusalemme Liberata] negli Stati Uniti, pubblicato in “Moving Picture News”, a. 4, n. 28, 15 luglio 1911

Per le copiose recensioni contemporanee, specie sulla stampa italiana ma non solo, si rinvia alle trascrizioni in Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli, Il cinema muto italiano: i film degli anni d’oro, 1911, prima parte, Nuova ERI-Bianco & Nero, 1995, pp. 208-211, e alle rispettive fonti originali.

Note

Primo film in 4 bobine della Cines, inaugurò la nuova serie «Princeps» della Casa romana. […]
Secondo la pubblicità, il film aveva comportato cinque mesi di lavorazione e la partecipazione di 500/800 persone. Per il lancio del film vennero stampati, oltre a cinque affissi diversi a colori, anche due tipi di libretti e fototipie. In alcune città italiane la presentazione del film avvenne in teatri e a prezzi notevolmente maggiorati (al Teatro Mercadante di Napoli, una poltrona costava ben 4 lire). Dalle cronache si ha notizia che nella scena conclusiva della presa di Gerusalemme, l’orchestra in sala eseguiva il canto dei Lombardi alle crociate «Oh signor che dal tetto natio». In Gran Bretagna uscì una versione in tre bobine; in Francia uscì suddiviso in tre parti, che venivano anche presentate in spettacoli autonomi.
Film iscritto nel «Pubblico registro delle opere protette» (n. 56842) con domanda alla prefettura di Roma di Fabrizio Senni, il 13 maggio 1911. Vennero in quella occasione depositati 97.200 fotogrammi. Come prima proiezione pubblica veniva segnalata quella al Cinema Lumière di Roma del 15 maggio 1911; ma dalla stampa d’epoca risultano proiezioni precedenti già effettuate, sempre a Roma, negli ultimi giorni di aprile.
Il film venne lanciato negli Stati Uniti inizialmente dalla Moving Picture Distributing and Sales Company, poi dalla Eclair, e infine (in un periodo in cui la Cines non era più presente nel mercato americano) dalla World’s Best Film Co. di Chicago.
Vari anni dopo, Guazzoni girò una seconda versione del film, uscita nel 1918.
[…]
Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli, Il cinema muto italiano: i film degli anni d’oro, 1911, prima parte, Nuova ERI-Bianco & Nero, 1995, p. 212

Nell’Impero Russo, il film venne pubblicizzato come “Record tecnico – Record di messa in scena”, per una lunghezza di 1085 metri – in 3 parti e un prezzo netto di 705,25 rubli.

Annuncio pubblicitario per la distribuzione di «Освобожденный Іерусалимъ» [La Gerusalemme Liberata] nei territori dell’Impero Russo, pubblicato in “Вѣстникъ кинематографіи”, a. 1, n. 10, 1911, pp. 2-3. La rivista segnala inoltre la distribuzione nel paese a partire dal 24 maggio 1911

La copia esistente presenta un cartello iniziale non originale che erroneamente specifica la “partecipazione di artisti del Teatro Reale di Milano”.