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La Mannequin (PROSSIMAMENTE)
Anno
1912
Produzione
Società Italiana Cines
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
TBA
Note sulla copia
Copia incompleta

La Mannequin (PROSSIMAMENTE)

Trama

Marcella, figlia di un operaio, impiegata come modella in un’importante casa di moda, aveva svegliato nell’animo di Andrea, il suo principale, un profondo, ma impuro, sentimento d’amore. Mentre Marcella un giorno, nel suo camerino, si vestiva con una nuova toilette per mostrarla alla clientela, Andrea le fece delle avances, costringendo la giovane a respingerlo con impetuosa violenza. Andrea volle vendicarsi! La giusta azione di Marcella lo aveva offeso. E dopo aver cacciato la giovane dal suo atelier, mise in giro un’infinità di false calunnie su di lei, impedendole di trovare lavoro altrove. Marcella, che viveva con suo padre, comprendendo che le era impossibile trovare lavoro, si trasferì in un’altra città, dove le fosse più facile essere assunta. Durante il viaggio incontrò Arturo nel buffet di una stazione, che provò per lei un’ardente simpatia; lentamente, ma con convinzione, nacque tra loro l’amore, penetrando dolcemente nei loro cuori. Tanto era l’interesse del giovane verso Marcella, che alla fine la riuscì a far assumere come dattilografa. La giovane si abbandonava a questo amore. Era felice; nulla turbava il suo benessere, eccetto il pensiero doloroso di non poter spiegare al padre lontano la fonte del denaro che lei gli mandava. La felicità di Marcella durò poco. Una sera, Arturo incontrò nel foyer di un teatro Andrea, che era anche un suo vecchio amico, e gli presentò Marcella, che rimase fortemente sconvolta da tale incontro. Andrea, nel vedere la giovane, si sentì prigioniero della sua folle passione e, furioso per il fatto che la donna che lo aveva respinto appartenesse a un altro, iniziò a perseguitarla con vane dichiarazioni d’amore. Non ottenendo alcun risultato, Andrea entrò un giorno nella casa della giovane e la insultò, trattandola come una donnaccia; ma Marcella, giunta all’apice del dolore e della disperazione, uccise l’uomo che era stato la causa della sua rovina.
Argumentos de peliculas – La figurin, “El Cine”, a. 1, n. 2, 13 gennaio 1912, p. 10. Anche pubblicato, con diversa traduzione, in Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli, Il cinema muto italiano: i film degli anni d’oro, 1912, prima parte, Nuova ERI-Bianco & Nero, 1995, p. 312

Annuncio pubblicitario per la distribuzione italiana di «Le Mannequin», pubblicato in “La Vita Cinematografica”, a. 2, n. 23, 30 dicembre 1911

Critica contemporanea

Bellissimo film, nel quale mirabilmente si trovano intrecciate e l’altezza dell’onore e la tragica semplicità della vita. Tutto ciò che si riferisce alla storia di un mannequin, è raccolto nel ciclo di brevi scene con ampiezza e profondità. E’ opera molto buona e raccomandabile che non sapremmo mai abbastanza lodare. Anche in questo caso la Cines si distingue fra tanta copia di produzioni somiglianti perché ha saputo serbare un certo tal quale carattere proprio che le torna molto in onore.
S. Z., Proiezioni – Le Mannequin, della Cines, “L’Illustrazione Cinematografica”, a. 1, n. 1, 15 gennaio 1912, p. 31